Sgarbi: misure fasciste nella gestione dell''epidemia in carcere
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Sgarbi: misure fasciste nella gestione dell''epidemia in carcere   

09/04/2020 


Intervistato da Sicilia Oggi Notizie nel corso di un servizio dedicato al caso Ruggirello, il deputato regionale detenuto a Santa Maria Capua Vetere e ora ricoverato presso l’ospedale Cotugno di Napoli in quanto positivo al Covid-19, Vittorio Sgarbi è tornato  a rivolgere pesanti accuse al ministro Bonafede e a parte dellamagistratura.
Sgarbi  parla di “misure fasciste” quelle adottate dai procuratori che pare abbiano dimenticato che i detenuti stanno in celle di poche metri quadri, a distanza di meno di un metro. Per Sgarbi, loro che dovrebbero dare il buon esempio, palesemente violano i decreti legge emanati dal Governo. “Quando il ministro non libera una parte di popolazione detenuta, soprattutto, quelli in attesa di giudizio fa un reato grave perché contraddice le sue stesse norme previste dal decreto – incalza Sgarbi – Ho più volte detto al ministro di liberare le carceri da chi ha un provvedimento di misura cautelare in carcere in attesa di giudizio, al fine dI consentire la presenza di massimo due detenuti per cella”. Si tratta di un provvedimento necessario per il rispetto del cittadino innocente fino a prova contraria; ovvero presunto non colpevole perché ancora deve essere processato. Sgarbi attribuisce, inoltre, la piena responsabilità al ministro Bonafede che è responsabile del primo malato e del primo decesso in carcere. E tira in ballo il caso Ruggirello, in stato di detenzione da un anno, sulla base di valutazione del pm e del gip, che hanno stabilito tramite intercettazione la colpevolezza di mafia, mitizzata, per Sgarbi, in ogni fatto solo perché si svolge in Sicilia. Senza mezzi termini, nella sua intervista, parla di razzismo e di misure disumane, violente, di torture, che tolgono la libertà e il diritto alla vita a persone probabilmente innocenti.