I detenuti imparano a preparare street food dal vincitore di MasterChef Michele Cannistraro. In vendita nel tribunale e Museo Egizio
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I detenuti imparano a preparare street food dal vincitore di MasterChef Michele Cannistraro. In vendita nel tribunale e Museo Egizio   

03/06/2019 


Il vincitore di MasterChef All Stars Michele Cannistraro insegnerà a cucinare ai detenuti della Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino.

È questa la nuova scommessa di MasterChef Italia che, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Liberamensa, ha ideato un progetto per insegnare ai detenuti a creare i menù di street food gourmet.

Una selezione di 16 creazioni tra focacce, panini, pizze e patate farcite sarà distribuito e commercializzato nei diversi punti di ristori gestiti da Liberamensa, una cooperativa composta (anche) da detenuti che gestisce il bar della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino (più nota come “le Vallette”), i bar del tribunale, del museo Egizio e di corso Giulio Cesare 208, sempre a Torino.

Street Food preparato dai detenuti del carcere di Torino con il vincitore di MasterChef All Star e Liberamensa

Le ricette sono sia estive che invernali, e prevedono piatti anche piatti vegetariani. Si tratta di un'iniziativa il cui obiettivo è la possibilità di dare un impiego ai detenuti che escono dal carcere nei settori ristorazione e panificazione.

Soddisfazione da parte dello chef, Michele Cannistraro, che ha commentato così questa esperienza social: "Realizzare questo menu è stata un'esperienza bellissima che mi ha dato l'opportunità di lavorare con quattro ragazzi molto motivati. Come a me, dopo essere arrivato ottavo alla terza edizione di Masterchef è stata data una seconda possibilità con la partecipazione a Masterchef All Star, e credo sia importante poter dare una seconda opportunità anche a chi ha sbagliato e sta pagando per gli errori commessi". “Qui in carcere: "non solo ho trovato ragazzi motivati – ha detto Michele –, ma anche grandi materie prime: il laboratorio di panificazione del carcere, “Farina nel sacco”, produce pane e focacce ottimi.” Scontare una pena deve avere una meta da raggiungere, che è appunto quello del reinserimento sociale. E l'unica via per poter rendere concreta questa possibilità, è dare un obiettivo ben preciso. "Creare occasioni di inserimento lavorativo - ha sottolineato il direttore del carcere, Domenico Minervini - è importante e utile per gli stessi detenuti, che quando verranno scarcerati avranno una continuità lavorativa e il settore del food è uno dei settori su cui siamo impegnati".

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