Carcere di Torino con ascensori fuori uso: detenuti disabili bloccati nelle celle
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Carcere di Torino con ascensori fuori uso: detenuti disabili bloccati nelle celle  

22/12/2016 


Gli ascensori sono continuamente fuori uso e i vivandieri, per distribuire i pasti ai compagni detenuti, non possono fare altro che salire e scendere tre piani di scale, portando a braccia i recipienti con il cibo.

Topi e blatte infestano le celle, le docce, i locali comuni, dove le infiltrazioni d'acqua sono all'ordine del giorno, e quando piove, come in questi giorni, non resta che armarsi di secchi e scodella. Queste sono le condizioni in cui versa il carcere "Lorusso e Cutugno", secondo quanto denunciato ieri dalla garante dei detenuti Monica Gallo: "Ho sempre cercato di adempiere al mio ufficio mantenendo un atteggiamento di grande equilibrio - ha esordito la delegata della città nell'audizione a Palazzo civico - Ma la situazione sta diventando davvero pesante ed è arrivato il tempo di esporla pubblicamente".

Alle Vallette i detenuti sono aumentati nell'ultimo anno da 1.080 a 1.350 unità e all'affollamento si sommano i disagi provocati dal deterioramento di una struttura costruita 30 anni fa. "Non uno, ma tutti gli ascensori - segnala la garante - sono rotti da aprile: gli incaricati sono costretti a fare tre piani di scale per trasportare il cibo e i detenuti disabili non possono più scendere nei parlatori per i colloqui con i parenti". Per tamponare l'emergenza, la direzione del carcere ha concesso ai detenuti disabili di ricevere visite in cella. Ma il disservizio resta. "È un problema veramente serio - riconosce il direttore Domenico Minervini. L'istituto ha 30 anni di vita, ma i carrelli elevatori sembrano averne molti di più e si guastano sistematicamente".

Ce ne dovrebbero essere due per ciascun padiglione, ma di fatto ne funziona quando va bene uno solo. "Al momento - fa sapere il responsabile del carcere - nei padiglioni A e C l'unico montacarichi funzionante è fermo da 2 mesi". Il problema tocca da vicino circa 800 detenuti. "Ora - prosegue Minervini - dovremmo essere riusciti ad avere dal provveditorato regionale le risorse per la manutenzione straordinaria degli impianti, ma il problema andrebbe risolto strutturalmente e per sostituire ciascun ascensore ci vorrebbero 40mila euro".

Topi, blatte e infiltrazioni d'acqua sono gli altri problemi denunciati dalla garante dei detenuti, insieme alla mancanza nel carcere di un dispensario per i farmaci non mutuabili, che i detenuti devono procurarsi con i loro mezzi, affidandosi agli agenti. "A questo proposito - preannuncia Gallo - stiamo progettando con Farma Onlus l'allestimento di uno sportello farmaceutico all'interno del carcere, con la disponibilità di un farmacista volontario in pensione".

I progetti e le esperienze di affrancamento all'interno del carcere non mancano, anzi si sono moltiplicati negli anni: dal negozio "FredHome" in via Milano, sotto Palazzo civico, dove vengono venduti i prodotti fabbricati nel carcere, all'inserimento lavorativo nelle cooperative sociali. "Con il sostegno del fondo Alberto Musy - racconta la garante - due detenuti lavorano dalle 8 alle 15 negli uffici del Comune e nel pomeriggio frequentano l'Università. Per poi rientrare in carcere".

La Repubblica